Essere o non essere? Creatività ed Intelligenza Artificiale.

Paolo Giovine
4 min readFeb 10, 2023

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(English version here)

“Guerriera subacquea”, da un prompt per midjourney di Gaia Giordani.

L’Intelligenza artificiale è entrata nelle nostre vite da diverso tempo, ma solo negli ultimi mesi sembra essere diventata popolare, nel bene o nel male, tra i creativi di tutto il mondo.

PubCoder (ndr: società che ho fondato con un gruppo di prodi) sviluppa software per i creativi dal 2013, ed in questi anni l’AI è entrata spesso nelle nostre conversazioni quotidiane: perché ci ha aiutato con qualche noioso lavoro sul codice, perché alcune traduzioni o email sono state realizzate o validate da tool che usano AI da tempo, o anche perché è diventata significativa nel lavoro di alcuni nostri clienti.

Ad esempio, Mobidys usa da anni l’AI per trasformare dei libri non accessibili in libri digitali adatti alle persone dislessiche: hanno addestrato un algoritmo con migliaia di ore di training (in francese e inglese per ora, ma l’italiano sta arrivando) così da fargli completare una parte davvero significativa del lavoro di trasformazione, prima di sottoporlo ad un controllo umano finale. PubCoder permette la costruzione del libro digitale e la sua distribuzione sulla nostra tecnologia Shelf.

Le livre de merveilles”, realizzato da Mobidys in collaborazione con Pubcoder

Tutti gli editori potranno costruire versioni universalmente accessibili, ed anche usare strumenti sempre più avanzati per la lettura sincronizzata, anche utilizzando la voce di bravissimi lettori che sono stati campionati per essere poi riprodotti artificialmente.

Molti tool per la manipolazione delle immagini da tempo fanno interventi “magici” usando sistemi di AI, e moltissima attenzione stanno ottenendo piattaforme come DALL-E, midjourney o Stable Diffusion, che permettono non solo di generare immagini con comandi testuali, ma anche di usare immagini prodotte da noi come base di partenza per un lavoro di ritocco o reintepretazione; ad esempio, si può realizzare una tenera bestiolina che, con un tocco/click, diventa un po’ meno simpatica.

Tenero Zombie”, dai prompt di Daniele Amedeo (Conversa) su midjourney

L’Intelligenza Artificiale non è creativa tout court ma si alimenta con i contenuti rintracciati sulla rete o in database verticali: la alimentiamo quotidianamente mettendo online testi, immagini, video. Quando chiediamo all’AI di scrivere un testo o disegnare qualcosa, lei prende in considerazione quello che ritiene rilevante in un gigantesco database, riduce tutto in frammenti che poi ricompone seguendo dei parametri ritenuti statisticamente validi; se chiediamo un sole, “giallo” sarà probabilmente rilevante, se chiediamo una lettera di amore, aspettiamoci parole come “cuore” o “passione”.

L’Intelligenza artificiale in qualche modo fa una media ed una sintesi di tutta la creatività umana che ha a disposizione, e ci restituisce un risultato che possiamo usare in tanti modi diversi. Oggi, per lo più, come aiuto, come ispirazione, come base di partenza: difficilmente come risultato finale, anche perché non è banale stabilire quanto sia “originale” la creazione.

La possibilità che l’Intelligenza Artificiale usi illegalmente la creatività altrui è reale, e su questo andrà fatta chiarezza nelle sedi opportune; restano le possibilità dello strumento, che può aiutare la fantasia ed aprire nuovi mondi.

Ad esempio, Gaia Giordani, una Content Strategist molto creativa, ha chiesto a midjourney di aiutarla a disegnare donne di diverse etnie e creare immagini da alta moda; sono “guerriere subacque”, arricchite da dettagli diversi aggiunte al prompt iniziale. Un lavoro che ha richiesto circa 300 revisioni per ottenere un risultato splendido, che qui abbiamo rappresentato con una piccola gallery, accompagnata da una musica prodotta con Magenta (uno dei tanti tool di AI che “compongono” musica).

Guerriere subacque”, dai prompt di Gaia Giordani per midjourney

Il limite sembra essere la fantasia, ed è evidente la possibilità di sperimentare e generare asset sempre più rilevanti per alimentare piattaforme come PubCoder; possiamo ridare una nuova vita agli archivi, rendere più internazionale un patrimonio locale, ricostruire immagini che mancano, inserire audio, migliorare l’accessibilità, lavorare con le scuole, disegnare contenuti digitali che rubino attenzione ai social.

Tempo fa abbiamo disegnato un prototipo di libro digitale mobile per il Museo Nazionale Italiano dell’Auto, che custodisce gioielli di inestimabile valore; la storia di Itala, l’auto protagonista di un viaggio da Parigi a Pechino nel 1907, potrebbe essere arricchita con ricostruzioni da vecchie immagini, immaginando scenari che sono rimasti nella memoria dei protagonisti di quella storica impresa.

Itala Reloaded”, dai prompt di Daniele Amedeo/Anna Seidita per midjourney

L’aiuto della tecnologia aumenta le possibilità creative, non per togliere il lavoro a chi ha idee e talento, ma per aumentarne possibilità e portata.

La domanda “dove arriverà l’Intelligenza Artificiale?” forse è una domanda sbagliata; la domanda giusta dovrebbe essere: “dove può arrivare la creatività umana, anche con l’aiuto della tecnologia?”

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Paolo Giovine

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